(AGI) - Palermo, 29 ott. - Il Tar di Palermo ha riconosciuto il diritto di un minore disabile alla continuita’ educativo didattica. La vicenda ha inizio quando, al temine dell’anno scolastico 2009-2010, la mamma di un ragazzo autistico, con apposita istanza, chiedeva all’amministrazione scolastica di garantire al minore, anche per l’anno scolastico successivo, la continuita’ educativo-didattica con la stessa insegnante di sostegno ovvero, solo nel caso di comprovata ed oggettiva indisponibilita’ di quest’ultima, con altra insegnante anch’essa in possesso di specifiche esperienze e competenze in materia di autismo (e in particolare con competenze in materia di comunicazione per scambio di simboli). Tuttavia, l’Ufficio scolastico provinciale di Palermo ha rigettato l’istanza sostenendo che l’esigenza di continuita’ didattica non potesse essere soddisfatta dovendo l’amministrazione, in sede di assegnazione degli insegnati di sostegno, tenere conto esclusivamente del diritto di graduatoria ossia del punteggio vantato da ciascun insegnante. Avverso tale provvedimento la mamma del ragazzo, rappresentata e difesa dall’avvocato Giuseppe Impiduglia, ha propoto ricorso innanzi al Tar, evidenziando che l’individuazione dell’insegnante di sostegno da assegnare al minore non potesse avvenire esclusivamente sulla base del diritto di graduatoria (ossia sulla base del punteggio vantato da ciascun insegnante) sussistendo in capo all’amministrazione scolastica l’obbligo di realizzare un effettivo contemperamento tra la piena realizzazione del diritto allo studio del disabile ed il diritto di graduatoria. Il Tar, accogliendo il ricorso, ha annullato il provvedimento dell’Aaministrazione scolastica giacche’ la stessa “nell’ambito delle opportunita’ didattiche offerte dal diritto di graduatoria degli aspiranti insegnanti di sostegno” non ha provveduto “a garantire al minore la piena realizzazione del proprio diritto allo studio ed al suo proficuo inserimento nella scuola mediante l’assegnazione di un insegnante di sostegno che assicuri la continuita’ del metodo didattico finora adottato”. “Questa e’ una vittoria importante - afferma Ivana Calabrese, presidente dell’associazione Aurora onlus - perche’ apre la speranza ad altri genitori che subiscono da anni questo grave disagio e che fino ad ora hanno pensato non ci fosse alcun rimedio”. (AGI) Mrg