BOLOGNA, 20 aprile 2011 - Il portiere del Bologna e della Nazionale, Emiliano Viviano e l'attaccante rossoblù Marco Di Vaio sono stati sentiti come persone informate sui fatti questa mattina in Procura, dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, per la vicenda delle targhe delle auto di alcuni giocatori rossoblù associate a un permesso handicap. Viviano è rimasto in Procura poco più di due ore, dalle 9.40 a mezzogiorno. All'uscita è stato avvicinato dai giornalisti. "Non posso parlare di niente" ha detto abbastanza scuro in volto. Sorpreso da questa convocazione? "Perché voi non lo sareste?".

LE SCORCIATOIE DEGLI SPORTIVI — Non è ancora chiaro se e in che modo e misura il portiere sia coivolto nella vicenda, ma i casi di sportivi finiti al centro di polemiche per le scorciatoie sono numerosi. In principio fu proprio un campione bolognese, Alberto Tomba, a rendersi protagonista di un inconsueto slalom tra le regole. A inizio anni '90, il carabiniere sciatore fu pizzicato mentre faceva uso della paletta di ordinanza per superare una fila troppo noiosa, a Cortina. Tre anni dopo, Tomba si ripeterà nelle vesti di 'falsario': accortosi all'aeroporto di Fiumicino che il suo passaporto era scaduto, ne falsificò la data, ma fu scoperto. Dito puntato, nel marzo del 2000, su Francesco Totti, reo di aver sorpassato a destra in corsia d'emergenza sul Raccordo Anulare: polemica e patente sospesa le conseguenze, oltre ai mugugni dell'allora allenatore giallorosso Fabio Capello. Il quale però solo quattro mesi dopo finisce nell'occhio del ciclone: si scopre che la sua residenza è a Campione d'Italia, nonostante viva a Roma, e la procura di Como apre un'inchiesta. Il sospetto è che si tratti solo di una residenza 'fiscale'. Cassano fu fermato nel 2001 due volte per guida senza patente: la prima volta al volante di un'auto col solo foglio rosa, la seconda per le strade di Bari con un vespino, ma senza mai aver neanche sostenuto l'esame per un 125. Non è piaciuta invece nè al Comune di Torino nè al sindacato di polizia la domanda di Del Piero: voleva sette permessi per la ztl di Torino. Il dribbling, al vecchio campione di gol e fair play, stavolta non è riuscito.