I Giochi Paralimpici, o Paralimpiadi, sono l'equivalente dei Giochi olimpici per atleti con disabilità fisiche. Pensati come Olimpiadi parallele, prendono il nome proprio dalla fusione del prefisso para con la parola Olimpiade e i suoi derivati. In Italia sono tuttora chiamati anche Giochi Paraolimpici o Paraolimpiadi, che fu il termine usato ufficialmente fino al 2004. La legge n. 189 del 15 luglio 2003 "Norme per la promozione della pratica dello sport da parte delle persone disabili" designa la Federazione Italiana Sport Disabili come Comitato italiano paraolimpico (CIP) e usa termini quali attività paraolimpica e Paraolimpiadi. Anche il successivo decreto di attuazione[1], pubblicato il 5 maggio 2004 sulla Gazzetta Ufficiale, mantiene la stessa terminologia. Con il decreto di approvazione dello statuto del CIP[2] del 17 dicembre 2004 anche la normativa italiana recepisce la denominazione Comitato italiano paralimpico.Il medico britannico Ludwig Guttmann organizzò una competizione sportiva nel 1948, conosciuta come Giochi di Stoke Mandeville, per veterani della seconda guerra mondiale con danni alla colonna vertebrale; nel 1952 anche atleti olandesi parteciparono ai giochi, dandogli un carattere internazionale. La competizione prendeva il nome da Stoke Mandeville, la cittadina del Buckinghamshire che ospitava annualmente tali gare. Nel 1958 il medico italiano Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), propose a Guttmann di disputare l'edizione del 1960 a Roma, che nello stesso anno avrebbe ospitato la XVII Olimpiade. I "IX Giochi Internazionali per Paraplegici" di Roma 1960, ovvero la nona edizione internazionale dei Giochi di Stoke Mandeville, vennero posteriormente riconosciuti come I Giochi Paralimpici estivi nel 1984, quando il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) approvò la denominazione "Giochi Paralimpici". I contatti tra Guttmann e la delegazione giapponese presente a Roma in rappresentanza del Comitato Organizzatore della XVIII Olimpiade di Tokyo 1964 fecero sì che Tokyo ospitasse i Giochi Internazionali di Stoke Mandeville del 1964, successivamente riconosciuti come II Giochi Paralimpici estivi. Idealmente l'abbinamento avrebbe dovuto proseguire nel 1968 a Città del Messico, ma nel 1966 il progetto naufragò a causa del mancato sostegno del governo messicano. Fu allora Israele ad offrirsi di ospitare l'edizione del 1968, come parte delle celebrazioni per il ventesimo anniversario della nascita dello stato. I Giochi di Stoke Mandeville furono di nuovo ospitati nello stesso paese dei Giochi Olimpici nel 1972 in Germania e nel 1976 in Canada. L'atleta paralimpico Oscar Pistorius Le prime Paralimpiadi Invernali furono tenute a Örnsköldsvik, in Svezia, nel 1976. I giochi sono ormai abbinati sistematicamente ai Giochi Olimpici veri e propri dal 19 giugno 2001 quando fu siglato un accordo tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ed il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC). Il logo dell'IPC era costituito da tre Tae-Geuk, in rosso, blu e verde. I tre Tae-Geuk simbolizzavano i tre aspetti più significativi dell'essere umano: mente, corpo e spirito. "Mind, Body, Spirit" fu adottato dall'IPC come motto ufficiale. Durante il meeting del Comitato Esecutivo tenutosi ad Atene nell'aprile 2003, è stato scelto un nuovo logo paralimpico, in cui si trovano tre agitos (dal latino agito, ovvero io mi muovo) in blu, rosso e verde, i tre colori più utilizzati nelle bandiere dei Paesi del Mondo. È un simbolo in movimento attorno a un punto centrale, il che enfatizza il ruolo dell'IPC come raggruppatore degli atleti da ogni parte del mondo. I IX Giochi Paralimpici invernali si sono svolti a Torino dal 10 al 19 marzo 2006, mentre i XIII Giochi Paralimpici estivi si sono svolti a Pechino (Cina) dal 6 al 17 settembre 2008.