TREVISO, TRE RAGAZZI DOWN CAMERIERI: TITOLARE PIZZERIA RISPONDE COSÌ A UN'OFFESA
TREVISO (12 marzo) – Una bimba down non "gradita" da un cliente in una pizzeria di Treviso, il titolare del locale che come gesto riparatorio “assume” tre ragazzi down come camerieri per una sera. Un bell'esempio e un ottima risposta a quanti vedono nel diverso una persona da emarginare Il fatto. Due mesi fa una bimba come loro, ma che neppure conoscono, è stata offesa da un vicino di tavolo “infastidito” dalla sua presenza. Un gesto “riparatore” voluto dal titolare della pizzeria S.Agostino di Treviso per rimediare al torto fatto alla bambina down e alla sua famiglia, tranquillamente seduti a cenare, da un cliente rimasto sconosciuto: «Quando si hanno figli mongoli è meglio restarsene a casa», aveva sibilato l'uomo “disturbato” dal gioco della bimba con alcuni ritagli di carta, uno dei quali era caduto inavvertitamente vicino al suo piatto. Camerieri per una sera. Domani sera tre ragazzi down inseriti nel progetto di «Albergo etico», l'associazione di Asti che punta a creare una struttura ricettiva per il loro inserimento al lavoro, faranno i camerieri nella pizzeria di Treviso: «È la nostra risposta al gesto odioso di quella persona», spiega Catello Villani, che insieme ai figli gestisce da anni la pizzeria e che quella sera non si era accorto di niente. Di quel brutto episodio accaduto nel suo locale, Villani ha saputo solo quando il padre della bimba down, e di altre tre figlie piccole, ha deciso di renderlo noto per far sì che «simili scene non accadano più». I genitori della piccola. Lì per lì, infatti, i genitori non avevano reagito all'offesa per evitare che la bambina assistesse a una scenata, ma nei giorni successivi, non volendo farlo passare sotto silenzio, il padre aveva denunciato pubblicamente quell' «atto di inciviltà» attraverso una lettera. «Cose del genere non devono succedere - fu la reazione del titolare della pizzeria appena letta la notizia - Se avessi assistito alla scena avrei allontanato quel cliente arrogante e cattivo. Di clienti così facciamo volentieri a meno». Tra l'altro, era stata proprio la figlia di Villani, che stava servendo ai tavoli, a intrattenere la bimba facendola giocare con dei pezzetti di carta. Ma neppure lei aveva sentito la frase intollerante pronunciata da quel signore seduto al tavolo insieme alla famiglia e a un gruppo di amici, un'allegra comitiva che, pur avendo sentito benissimo, non ebbe però nulla da ridire sull'offesa brutale nei confronti della bimba. Albergo Etico. I titolari della pizzeria non l'hanno proprio mandata giù e così quando i responsabili dell'Albergo Etico, un'associazione di Asti che si occupa di ragazzi down, ha lanciato l'idea di “assumerne” due o tre come camerieri per una sera, Catello Villani non ci ha pensato neppure un secondo e ha detto sì in maniera entusiasta. «Uno lo terrò vicino a me per insegnargli l'arte della pizza», spiega il figlio del titolare, che d'estate dà una mano ad un'associazione di ragazzi disabili. Sarà un sabato sera come tutti gli altri, aperto ai soliti clienti e a quelli che vorranno unirsi all'iniziativa in nome dei diritti dei più deboli. Un gesto riparatore, dunque, e una bella esperienza “in trasferta” per i ragazzi down di Albergo Etico che domani sera serviranno ai tavoli: alcuni di loro stanno infatti già facendosi le ossa nel ristorante Tacabanda, nel centro di Asti, dove Nicolò, 19 anni, ha imparato così bene che è stato assunto: «È il nostro miglior cameriere», racconta Antonio De Benedetto che gestisce il ristorante e di Albergo Etico è uno dei consiglieri. Zaia: un gesto che spero faccia da apripista. «Un gesto semplice, che però spiega con chiarezza quale sia la scelta giusta da fare - commenta il ministro Luca Zaia - Mi auguro che questa storia a lieto fine faccia da apripista ad altre esperienze di questo tipo». Una esiste già ed è nata a Roma dal coraggio di alcuni genitori che, per dare una prospettiva di lavoro ai figli, hanno aperto la “Locanda dei Girasoli”, una pizzeria, dove i camerieri sono ragazzi down.